ROMEO E GIULIETTA 1.1
sabato 23 marzo / 21:00 / Teatro di AnghiariTeatro dei Ricomposti di Anghiari
Sabato 23 Marzo ore 21:00
Compagnia Zappalà Danza
ROMEO E GIULIETTA 1.1
(La Sfocatura dei Corpi)
coreografia e regia Roberto Zappalà
musica Pink Floyd, Elvis Presley, Luigi Tenco, José Altafini, Mirageman, John Cage, Sergei Prokofiev
interpreti Fernando Roldan Ferrer, Valeria Zampardi
testi a cura di Nello Calabrò
luci e costumi Roberto Zappalà
direzione tecnica Sammy Torrisi
management Vittorio Stasi
assistente di produzione Federica Cincotti
direzione generale Maria Inguscio
si ringrazia Simone Viola per i movimenti di danze da sala.
una produzione Scenario Pubblico/Compagnia Zappalà Danza Centro di Rilevante Interesse Nazionale in coproduzione con Orizzonti Festival Fondazione in collaborazione con “Le Mouvement Mons” Festival (Belgio) con il sostegno di MIC Ministero della Cultura e Regione Siciliana Ass.to del Turismo, Sport e Spettacolo.
Cosa ci fa sentire sfocati, quando ci sentiamo sfocati? Tecnicamente, (in ottica, fotografia, cinema), la sfocatura è una questione di distanza. La distanza tra il centro focale dell’obiettivo e “l’oggetto” inquadrato; se questa distanza è inferiore o superiore ad una certa misura l’oggetto risulta, appunto, sfocato. Riportando tutto ai due amanti di Verona ci sentiamo sfocati quando “percepiamo” che la distanza tra noi e il mondo, tra noi e l’amato non è quella giusta; quando la distanza che ci separa dall’essere amato è condizionata dal proprio essere nel mondo; quando siamo, ci sentiamo, crediamo di essere, troppo vicini, o troppo lontani. Siamo tutti Romeo e Giulietta.
Nella versione 1.1 il coreografo ha spostato la propria messa a fuoco, concentrandola più che sulla coppia di innamorati, sulla loro individualità di esseri che vivono singolarmente un disagio soprattutto sociale. Nelle note vicissitudini scespiriane si arriva all’amore sublimato dalla morte (e viceversa), la versione 1.1 vuole riflettere e al contempo “ribellarsi” ad un tempo storico (oggi) dove la pulsione di morte è sublimata solo da se stessa e contrapporle passione e rispetto nei confronti della vita. Una riproposizione di Romeo e Giulietta che non vuole “parlare” d’amore ma essere un atto d’amore verso la vita.