Rete Teatrale Aretina

Amleto

domenica 18 marzo / ore 21.15 / Auditorium Le Fornaci

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KanterStrasse
da “Hamlet” di W. Shakespeare nella traduzione di Cesare Garboli
una produzione KanterStrasse
con il sostegno della Regione Toscana
adattamento e regia Andrea Giannoni
con Simone Martini
percussioni Niccolò Crulli, luci Marco Santambrogio, scene Eva Sgrò, Foto Eva Sgrò, Grafica Elisa Brilli
Video Blanket studio. Grazie a Francesco Manetti

 

Un dubbio ci assale. Essere o non essere. Continuare a galleggiare nel presente o lasciar perdere e guardare all’aldilà. Continuare per chi? Per quali valori?

Amleto è uno dei pochi personaggi letterari che vivono anche fuori dal teatro. Il suo nome dice qualcosa anche a coloro che non hanno mai letto, né visto niente di Shakespeare.

Nella storia ci sono molti problemi: la politica, la violenza, la morale, la disputa sull’identità, sui fini ultimi e sul senso della vita. È una tragedia d’amore, una tragedia familiare, nazionale, filosofica, escatologica e metafisica.

Non basterebbero sei ore per rappresentare il testo nella sua integralità. Abbiamo dovuto scegliere, scorciare, tagliare. Abbiamo fatto un Amleto da ascoltare e assaporare, in un ambiente ristretto e intimo, quasi un salotto. In grande semplicità, semplicemente facendolo, seguendo ciecamente le nude parole, senza aggiungere niente, senza alcuna sovrastruttura, osservandolo con umiltà e intimità. Con i suoi odori, i suoi sapori, i suoi rumori, i suoi silenzi. La bellezza pura delle parole. Con uno sguardo, un pensiero, alla contemporaneità. In un contesto dove il potere lo detiene una classe politica corrotta, vecchia, senza idee. Dove alle frontiere spingono popoli stranieri affamati di giustizia e voglia di vivere.

“Fortebraccio: Portate via questi cadaveri. Adesso il vostro re sono io.”

Così si chiude il sipario. Così decade l’Occidente.