IL VOLPONE
lunedì 7 marzo / ore 21.30 / Teatro Dovizi di BibbienaCorrado Tedeschi in
IL VOLPONE
di Ben Jonson
e con: Mimmo Padrone, Massimo Boncompagni, Mauro Eusti, Jacopo Costantini,
Enrico Paci, Ashai Lombardo Arop
Musiche e canzoni originali Sara Castiglia
Scenografie Mauro Eusti
Costumi Marta Benini
Assistente alla regia Antonio Salerno
Direttore di produzione Riccardo Bartoletti
Assistente alla produzione Valentina Santi
Amministrazione Maelig Bidaud, Agnese Serallegri
Fotografia Filippo Venturi
Regia di
Cristiano Roccamo
produzione: TEATRO EUROPEO PLAUTINO
Il Volpone è certamente di contenuto moderno. Anche Ben Jonson, come Shakespeare, nella scrittura delle sue commedie impiega la struttura dell’intreccio plautino degli equivoci e dei vizi della società del tempo. Volpone, ricco signore veneziano, invia il servo Mosca dai suoi futuri eredi facendo loro credere di essere moribondo. Voltore, Corbaccio e Corvino coprono così Volpone di regali incrementando a loro insaputa il patrimonio dell’uomo. Gli uomini ovviamente sono interessati solo alla possibile eredità di Volpone. Travestitosi da mercante assieme al servo Mosca e spacciandosi per venditore di unguenti, Volpone vede Celia, moglie di Corvino, affacciata ad una finestra attirata dai richiami del sedicente mercante: Volpone ne rimane subito colpito. Mosca, smessi i panni del mercante, convince Corvino a far vedere Celia a Volpone, dichiarando che la compagnia della donna sarebbe di sicuro giovamento al moribondo: la richiesta si fa ancor più disdicevole quando Mosca suggerisce a Corvino di far giacere la donna con Volpone, convincendolo del fatto che l’azione avrebbe fatto meritare a Corvino l’eterna gratitudine di Volpone e la ricca eredità. Nel frattempo Bonario viene a scoprire che Volpone erediterà i beni di suo padre Corbaccio. Il gesto del vecchio è dettato dal finto slancio di fedeltà ed onestà al nobile veneziano. Bonario sorprende Volpone nel tentativo di violentare Celia e salva la ragazza. Denuncia quanto successo al Senato veneziano. Infine Volpone viene arrestato e condannato alla confisca totale dei beni. Anche per gli altri personaggi, però, il tribunale decide una punizione: Mosca finirà in carcere con l’ergastolo da scontare, Corbaccio sarà confinato in monastero, Voltore esiliato e in fine Corvino messo alla gogna.