Rete Teatrale Aretina

Paladini di Francia

domenica 26 novembre / ore 17.00 / Auditorium Le Fornaci

 – kids –
Cantieri Teatrali Koreja

paladini_koreja

Spada avete voi, spada avete io! dedicato a Che cosa sono le nuvole?
di Pier Paolo Pasolini
Vita, morte e disavventure di Orlando e altri strani paladini
di Francesco Niccolini,
regia Enzo Toma
con Francesco Cortese, Carlo Durante, Anna Chiara Ingrosso, Emanuela Pisicchio
assistente alla regia Valentina Impiglia, ideazione scene Iole Cilento, realizzazione scene Porziana Catalano, Iole Cilento, musiche originali Pasquale Loperdo, voce di Carlo Magno Fabrizio Saccomanno, disegno luci Angelo Piccinni, tecnici di compagnia Mario Daniele, Alessandro Cardinale, organizzazione e tournée Laura Scorrano e Georgia Tramacere

Giochi di bambini. Giochi di guerra.
Marionette. Pupi. Roba vecchia e bellissima. Da spaccare in due a colpi di spada.
Sotto: corpi, metallo, amore e guerra. Sopra: voci tonanti e un destino tragico.
Carlo Magno e i suoi paladini. Da ragazzo li odiavo quei personaggi, prototipi di conquistatori. Invece amavo con tenerezza e batticuore le loro raffigurazioni morte, quelle marionette fatte a pezzi, legate a un cielo di carta strappato.
Vent’anni dopo, quando vedo uomini e/o marionette morire sui campi di battaglia, ho capito che tutti meritano compassione e i loro corpi vanno rispettati.
La storia comica e tragica dei paladini di Carlo Magno – dall’arrivo a corte della bella Angelica al massacro di Roncisvalle – racconta la bellezza e la crudeltà della vita. E se da più di cinquecento anni grandi poeti e oscuri teatranti continuano a provare un piacere immenso a raccontarla, un motivo ci deve essere. Mi pare di essere nel teatrino delle marionette dove Pasolini fa raccontare a Totò, Ninetto Davoli, Franco e Ciccio, la triste storia di Otello, Iago e Desdemona. Con quelle stesse marionette vorrei raccontare di Rinaldo, Astolfo, Angelica, Bradamante, Fiordiligi, Orlando e, da ultimo, il massacro di Roncisvalle, quella discarica assurda e insanguinata dove tutti quei corpi morirono e furono abbandonati, occhi al cielo, a domandarsi che cosa sono le nuvole.
Francesco Niccolini